L’universo Verde

Posted on 18 giugno 2018

Milano rende omaggio ad Alik Cavaliere, artista fra i maggiori della scultura italiana del secondo Novecento, con una mostra antologica diffusa. Accanto al nucleo centrale di Palazzo Reale, accolto nella storica Sala delle Cariatidi e nel giardinetto, la mostra si estende alla città con cinque focus in altre sedi: Museo del Novecento, Palazzo Litta, Gallerie d’Italia – Piazza Scala, Università Bocconi, Centro Artistico Alik Cavaliere.

L’esposizione, a cura di Elena Pontiggia, offre ai visitatori una panoramica sul percorso creativo del grande scultore nel ventennale della sua scomparsa.

Alik Cavaliere (1926 – 1998) dedica la sua vita all’arte, si diploma all’Accademia di Brera con Manzù, Funi e Marino Marini a cui succede alla cattedra di scultura, e unisce alla ricerca artigianale quella concettuale dando vita a un panorama espressivo unico di cui questa grande antologica è una preziosa testimonianza.

Il titolo “L’universo verde” rimanda al profondo interesse di Cavaliere per la natura nei suoi aspetti rigogliosi e di sofferenza, un tema che traspare con evidenza in tutte le sue opere. In mostra a Palazzo Reale si potranno ammirare i Giochi proibiti e le Metamorfosi in cemento del 1958-1959, l’innovativo personaggio Gustavo B. e Bimecus 1961-1963, Il fiore, le radici, la terra 1965 in bronzo, ottone, acciaio; ma anche le “gabbie” che imprigionano il creato, i “grandi alberi” degli anni ’70 e l’eccezionale installazione, che allude alla simbiosi tra l’uomo e la natura, dal titolo Grande pianta Dafne, 1991.

Il Museo del Novecento ospita invece il ciclo “Le avventure di Gustavo B.”, a partire da Il Signor G.B. si innamora, opera acquisita dalle civiche raccolte nel 1984, in occasione dell’apertura del Cimac. In mostra saranno presentate al pubblico altre 4 sculture e un dipinto della medesima serie ideate dall’artista tra il 1960 e il 1963, dedicate alle vicende “surreali” dell’immaginario signor Gustavo B., in qualche modo alter ego dell’artista.

Palazzo Litta, nell’ambito dell’innovativo progetto Palazzo Litta Cultura ideato dal Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo per la Lombardia e da MoscaPartners, accoglie l’opera E sarà sempre di tutti quelli che credono con la loro arte di defraudare la natura (1967) nel giardino interno al Cortile d’Onore.

Gallerie d’Italia è ospitata la scultura W la libertà (1976-77), che riprende il tema delle piante rinchiuse nelle gabbie.

L’Università Bocconi – Sala Ristorante pone l’accento sulle incisioni originali Attraversare il tempo realizzate a quattro mani con Vincenzo Ferrari.

Il Centro Artistico Alik Cavaliere offre infine un’ampia raccolta di lavori di piccole e grandi dimensioni, esposti sia all’interno, sia nel giardino.

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